domenica 13 febbraio 2011

Troppi centri commerciali a Senigallia

Sono troppi i centri commerciali sorti negli ultimi anni . Il piccolo commercio e l’artigianato, vera spinta della economia locale ha già subito il peso di queste scelte negli anni passati.


Pensiamo, sottolinea Giacomo Cicconi Massi segretario della Confartigianato di Senigallia, sia giunta l’ora di regolamentare la grande distribuzione, predisponendo un piano che consenta di favorire l’apertura di nuove piccole attività nei centri storici, che nel tempo hanno perso molto a scapito della grande distribuzione. E’ evidente, che se non si realizzerà un piano serio ed equilibrato che tenga conto della domanda e dell’offerta si rischia il declino di settori vitali. La superficie di vendita delle grandi strutture commerciali e dei centri commerciali nella provincia di Ancona ammonta complessivamente a circa 152.587 mq (a fronte di un dato regionale di 404.421 mq).

L’aumento a dismisura di centri commerciali e della grande distribuzione comporta la distruzione del piccolo commercio e dell’artigianato e con esso l'impoverimento dell'economia cittadina perché c’è una perdita di posti lavoro non riassorbiti interamente dalla grande distribuzione e quelli recuperati spesso sono precari. Il consumatore è sempre più attratto dal prezzo e sempre meno dalla qualità, oggi ancor di più date le ristrettezze economiche. All'interno dei centri commerciali, nell'intento di attrarre una grande quantità di persone, si vendono beni non sempre di elevata qualità, ma di buon prezzo. Non dimentichiamo poi che la maggior parte della grande distribuzione è nelle mani di società estere che vendono i prodotti provenienti dai loro Paesi .

Tutto questo rende praticamente impossibile ai nostri produttori la vendita dei loro prodotti tramite questi canali distributivi. Noi vogliamo perseguire, ribadisce il segretario della Confartigianato di Senigallia, una politica che porti alla rivalutazione delle botteghe e delle produzioni locali. I negozi di piccole, e medie, dimensioni stanno chiudendo strangolati dalla concorrenza dei centri commerciali e con loro muteranno radicalmente gli spazi e le relazioni sociali. Difficile per il commercio al dettaglio e per gli artigiani reggere il confronto competitivo con questi grandi gruppi, che hanno alle spalle forti interessi e risorse. Altro dato da non sottovalutare è che la nascita di questi centri, che al loro interno hanno finte piazze, finti giardini, finti parchi giochi e quant’altro, provocano lo spopolamento dei nostri centri storici. Chi si reca in questi centri ci va di solito, ed è un dato di fatto, con tutta la famiglia e il più delle volte permanendo per lunghe ore. Le città hanno perso una precisa identità. Da nord a sud in ogni luogo troviamo gli stessi negozi.

A tutto cio’ si aggiunge il problema viabilistico. Spesso i centri commerciali sorgono in zone già intasate dal traffico. Confartigianato pertanto torna ad esprime il suo “no” deciso al progetto dell’outlet di Marotta. Siamo stati i primi, ribadisce il segretario della Confartigianato di Senigallia Giacomo Cicconi Massi, ad individuare nel mega centro un rischio per la sopravvivenza delle nostre imprese e vogliamo continuare a tenere alta l’attenzione. L’impoverimento dei nostri centri storici è un rischio che dobbiamo assolutamente scongiurare.

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