In Italia una donna su due ha problemi di lavoro, nonostante le ricerche sulla valorizzazione di una leadership al femminile, fenomeno innegabilmente costretto fra un soffitto di cristallo e un pavimento appiccicoso. Dal 2000 al 2009 - fonte Aidda Lombardia (Associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda) - si è passati dal 20% al 25% di aziende al femminile, una su quattro.
Nel 2009, il 55,7% dei laureati in Lombardia erano donne, diverso il quadro del lavoro che in provincia di Milano attesta al 44% l'occupazione femminile. A livello nazionale, invece, secondo Unioncamere, fra giugno 2009 e giugno 2010, ossia nel periodo più critico, le imprese in rosa sono aumentate di circa 29mila unità (+2,1%), arrivando intorno a 1,421 milioni: l'imprenditrice tipo ha 54 anni di media, forti aspettative professionali e si mette in gioco per scelta, meglio nella dimensione “micro” e in particolare nei servizi. In questo scenario una buona formula anticrisi è rappresentata dal franchising. In Italia dal rapporto 2009 sul franchising (fonte: Associazione italiana del franchising), risulta che le donne rivestono ruoli di spicco nella gestione di negozi e di servizi. Imprese che rappresentano il 32% del totale delle franchise operative in Italia - 900 insegne - e il 26% del fatturato totale dell'industria italiana del franchising. Inoltre, le donne si stanno aprendo a settori innovativi, come il lavoro da casa e il web marketing. E proprio di franchising "in rosa", del suo rapido sviluppo e delle ampie opportunità presenti nel bacino di utenza del Nord Italia, si parlerà a Franchising 2011 Nord, a PiacenzaExpo (28-29 maggio), la prima rassegna del settore in Italia organizzata con il format “low cost” .
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