mercoledì 23 febbraio 2011

Franchising appello al Governo

Assofranchising, Confimprese e Fif-Confesercenti rivolgono al Governo un appello congiunto attraverso cui chiede un riconoscimento per le imprese del settore franchising. Non esiste un codice Ateco per monitorare il comparto che peraltro da tempo mostra un andamento positivo: è fisiologico infatti che in un momento di rilancio in uscita dal periodo di crisi, avviare un'impresa con finanziamenti e le agevolazioni che il franchising di per se propone (perché in gran parte legato alla fatturazione della struttura avviata) può essere un’opzione interessante da percorrere.


L’ultima fotografia del mercato del Franchising nel nostro Paese riporta un business da 21,7miliardi di euro di fatturato, per un volume di occupazione di 180mila addetti impegnati in oltre 53mila punti vendita. Si è trattata in definitiva di una valida altenrativa alla disoccupazione per chi ha avuto un po’ più di capacità di rischio imprenditoriale e – inutile negarlo – anche un piccolo capitale da investire.


Inoltre una maggiore attenzione viene richiesta rispetto al tema della formazione professionale per il settore, contrattualmente essa pè difatto a carico dell’affiliante e ciò naturalmente genera una distorsione a favore di chi ha un business che funziona, laddove la formazione sarebbe opportuno fosse considerata principalmente come occasione di rilancio attraverso l’incremento competenziale.


Assofranchising, Confimprese e FIF si sono dunque unite per manifestare il proprio dissenso avverso quella che secondo le associazioni di categoria è una scarsa risposta del Governo a tale esigenza, chiedendo di proporre una serie di incontri istituzionali ai Ministeri del Lavoro, dell'Economia e Finanza e dello Sviluppo Economico al fine di aprire un dialogo su questo interessante tema spesso sottovalutato strumento strategico per l'affermazione e la crescita della piccola e media impresa.

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