lunedì 14 febbraio 2011

Allarme per le parafarmacie

Allarme delle parafarmacie: cinquemila farmacisti che in questi anni hanno trovato lavoro grazie a questa esperienza rischiano di ritrovarsi senza un'occupazione. Lo sostiene Lino Busa', responsabile della Federbiomedica, che ha al suo interno anche l'Associazione nazionale delle parafarmacie Anpi-Confesercenti.

Sotto accusa l'emendamento Pdl al Milleproroghe, decreto all'esame oggi del Senato, che prevede la sospensione delle aperture delle parafarmacie. Ma questo, sostiene Busa', e' solo uno degli ultimi atti ''Fin dall'inizio questo governo - lamenta - ha cercato di cancellare l'esperienza delle parafarmacie, c'e' stata un'ostilita' e noi siamo fortemente preoccupati''. Una questione su cui nei giorni scorsi e' intervenuta anche l'Antitrust, in una segnalazione a Governo e Parlamento. La stretta sulle parafarmacie, secondo l'Autorita', ''si traduce nella protezione di reddito delle farmacie gia' presenti, il cui numero in larga parte dei comuni italiani, e' peraltro inadeguato a soddisfare le esigenze dei cittadini''.

Eppure il bilancio e' stato positivo, commenta ancora Busa'. ''Basta guardare ai numeri - sostiene -: 3.400 sono le autorizzazioni richieste al ministero della Sanita', che rappresenta il primo passo per aprire poi una parafarmacia. Quelli che esercitano sono 3.200, di cui il 30% sono corner nella grande distribuzione oppure catene in franchising. Il restante 70% sono negozi di vicinato.

Cinquemila farmacisti hanno oggi un'occupazione grazie all'esperienza delle parafarmacie e molti sono giovani che hanno investito nei risparmi di famiglia. Considerando che il mercato per l'accesso alle farmacie e' chiuso, la stragrande maggioranza non trova lavoro o fa il commesso nelle farmacie. Per questo le parafarmacie sono state un'opportunita'.

Il trend di crescita per i cosiddetti negozi di vicinato e' stato di 600/700 attivita' l'anno. Questo malgrado l'insicurezza sul settore''. Busa' tiene anche a sottolineare come tutti i farmacisti di parafarmacie sono laureati in Farmacia e iscritti all'ordine. Complessivamente all'ordine sono iscritti circa 65/68 mila farmacisti: i titolari di farmacie sono solo 15 mila, considerando anche le farmacie comunali. ''Perche' costa milioni comprare una licenza. E poi di solito si tramanda da padre a figlio'', rileva. Busa'. Quanto agli sconti, riferisce ancora, sono stati nell'ordine dell'8,3% sui farmaci da banco e per l'automedicazione. E questo ha fatto si', dice, che anche le farmacie abbassassero i prezzi.

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